lunedì 24 marzo 2014

Sale: ridurlo si può con l'aiuto delle spezie!




Ridurre il sale dalla propria dieta, non è semplicissimo. Per offrire ai cibi lo stesso gusto si possono adoperare le spezie, ugualmente saporite e molto salutari.


Ridurre l'apporto di sale nella propria dieta è possibile anche utilizzando le spezie, che sono un ottimo e salutare sostituto.



Un eccesso di sodio nella propria alimentazione può portare a numerosi problemi di salute. Chi poi ha già in atto disturbi cardiovascolari o renali, dovrebbe ridurlo drasticamente.
Considerando che il principale apportatore di sodio è il sale comune da cucina, che ha la precisa funzione di insaporire i piatti, non è affatto facile riuscire a coniugare salute e gusto ogni volta che si mangia.
Eppure vi sono alcune semplici strategie da adottare e che possono risolvere completamente il problema. Secondo una recente ricerca presentata all’American Heart Association’s Epidemiology & Prevention/Nutrition, Physical Activity & Metabolism Scientific Sessions 2014 (NPAM), insaporire il cibo con erbe aromatiche e spezie può essere una soluzione efficace per donare gusto al cibo e ridurre l’assunzione di sale.

La scoperta, per altro non proprio recente, è stata fatta dopo aver reclutato 55 volontari, dei quali oltre il 60 per cento aveva la pressione alta; il 18 per cento aveva il diabete ed era anche in sovrappeso.
Durante la prima fase dello studio, tutti i partecipanti sono stati sottoposti a una dieta povera di sodio per quattro settimane. I cibi da loro utilizzati sono stati scelti e forniti dal team di ricerca.
Nella seconda fase, metà delle persone ha partecipato a un programma di intervento comportamentale per 20 settimane, con lo scopo di ridurre l’apporto di sodio giornaliero a circa 1.500 mg, sostituendone la maggior parte con erbe aromatiche e spezie. L’altra metà dei partecipanti ha scelto di ridurre il sale autonomamente.

Al termine dello studio, i ricercatori hanno potuto analizzare i dati ottenuti: nella prima fase l’assunzione di sodio e diminuita da 3.450 mg/giorno a 1. 656 mg/giorno.
Nella seconda fase, con molta sorpresa, l’apporto di sodio è aumentato in entrambi i gruppi. Tuttavia, chi aveva era stato sottoposto al programma di intervento comportamentale era riuscito a consumare 966 mg/giorno in meno rispetto al gruppo che non aveva ricevuto l’intervento.

«Le persone del gruppo di intervento hanno imparato strategie di problem-solving e l’uso di erbe e spezie nelle ricette. Hanno studiato come la cultura influisce nella scelta delle spezie, come monitorare la dieta,superare le barriere per apportare cambiamenti alla propria dieta, come scegliere i cibi quando si mangia fuori e come rendere basso l’apporto di sodio in modo permanente», spiega Cheryl AM Anderson, autrice principale dello studio e professore associato presso il Department of Family and Preventive Medicine dell’Università della California a San Diego.

Un altro elemento possibile di successo potrebbe essere che le persone assegnate al gruppo di intervento hanno potuto avere dimostrazioni pratiche dell’uso culinario delle spezie e la possibilità di condividere il cambiamento delle ricette tradizionali a cui è stato tolto il sale, ma aggiunte le erbe.
«Il sale è abbondante nell’offerta di cibo attuale e il livello medio di sodio degli americani è molto alto, molto più alto di ciò che viene raccomandato per una vita sana – continua Anderson – Abbiamo studiato l’uso di un intervento comportamentale in cui le persone imparano a usare le spezie e le erbe aromatiche e meno sale nella loro vita quotidiana. Considerate le sfide della riduzione di sale nella dieta americana, abbiamo bisogno di un approccio di salute pubblica finalizzato a rendere possibile ai consumatori l’adesione a un modello di alimentazione con meno sale. Tale intervento che utilizza l’educazione e gustose alternative al sodio, potrebbe essere una soluzione».



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