mercoledì 26 febbraio 2014

Insalata di tofu









Questo piatto è semplice e veloce da preparare, senza dimenticare il gusto!!




Ingredienti per due persone:


1 tavoletta di tofu al naturale da 100 g


1 cespo di insalata verde o 250 di insalata mista


10/15 olive nere denocciolate


qualche pomodorino (facoltativo)


sale integrale


olio extravergine d'oliva


Preparazione:


Pulire e lavare accuratamente l'insalata. nel caso in cui decidete di usare l'insalata verde, tagliatela a striscioline, in modo che si amalgami bene con gli altri ingredienti.

Tagliare il tofu a cubetti e unire all'insalata.

Sciacquare accuratamente le olive nere denocciolate. Potete aggiungerle intere o tagliarle a rondelle, a seconda dei vostri gusti. Facoltativamente, aggiungete il pomodorini.

Aggiungete un pizzico di sale, un filo d'olio, mescolate bene e voilà! La vostra insalata fresca di tofu è pronta!

E' buona sia come piatto unico, accompagnata da pane integrale o gallette di riso o mais, oppure come contorno.
Mio marito preferisce gustarla a cena: piatto gustoso e leggero che non appesantisce prima di andare a dormire!

Provatela! Oltre a soddisfare il vostro palato, vi sazierà!


Buon appetito!!




Alimenti confezionati: contengono sostanze chimiche pericolose per la nostra salute




Oggigiorno molti degli alimenti da noi acquistati si trovano in confezioni appositamente create per una migliore conservazione, ma anche per una questione di praticità.

Ma queste confezioni alimentari sono davvero affidabili? A quanto pare, anche su queste sono stati lanciati una serie di allarmi.

Uno studio condotto dai ricercatori della Food Packaging Forum Foundationdi Zurigo, pubblicato sul “Journal of Epidemiology and Community Health“, ha infatti messo in luce come molti dei materiali impiegati per queste confezioni possano, a lungo termine, risultare dannosi per la nostra salute.


Molte delle sostanze chimiche presenti in queste confezioni, infatti, sono in grado di penetrare nel cibo e, di conseguenza, nel nostro organismo.

E’ vero che le quantità di tali sostanze chimiche sono regolamentate, ma quali possono essere i rischi per la nostra salute se, a lungo termine, veniamo esposti cronicamente a questi elementi chimici?

Questo è quello che si sono chiesti gli studiosi svizzeri, arrivando a conclusioni non certo confortanti.

Tra le sostante chimiche impiegate per il confezionamento dei cibi, infatti, c’è per esempio la formaldeide, una sostanza che a dosi elevate può causare ilcancro.

E proprio la formaldeide si trova in moltissimi posti, basti pensare, per esempio, alle bottiglie di plastica adoperate per le bevande gassate.

Altre sostanze chimiche impiegate, invece, sono il tributilstagno, il triclosane gli ftalati, che a lungo andare possono interagire negativamente con laproduzione ormonale.

Insomma, i consumatori vengono esposti a queste sostanze chimiche tutti i giorni, per lo più inconsapevolmente, ma chi è in grado di stabilire qual è la dose massima di sostanze che si possono assumere per evitare malattie di un certo rilievo?

Gli studiosi ammettono quanto sia veramente difficile condurre degli studi realmente affidabili, dal momento che tutte le popolazioni del mondo sono esposte a tali sostanze chimiche e considerando che i livelli di esposizione possono variare da individuo a individuo.

Tuttavia viene sottolineata l’estrema urgenza nel cercare risultati validi al fine di considerare tutti i legami tra alimenti a contatto con le sostanze chimiche e patologie anche molto gravi come il cancro, il diabete, i disturbi neurologici e infiammatori e l’obesità.



lunedì 24 febbraio 2014

Mali di stagione: rimediamo con l'alimentazione!





Questo inverno è stato un pò anomalo, sembra di essere entrati nella stagione primaverile con oltre un mese di preavviso!

Questi sbalzi repentini di temperatura possono portare a raffreddore, influenza e tosse. Come riprendersi da questi malanni di stagione?  Grazie all'alimentazione ovviamente!

Ho trovato per voi questo articolo preso da www.depurarsi.com

Io l'ho trovato utile, spero lo sia anche a voi!!

Buona lettura!







Rimettersi in forma e sfuggire ai malanni di stagione, come influenza, tosse o bronchite, è un’impresa impossibile: e dopo le cure ci ritroviamo spesso guariti ma privi di energia.


Per depurarsi e rimettersi in forma dall’influenza dobbiamo partire dalla giusta alimentazione.

L’influenza e le altre patologie tipiche del periodo invernale (come bronchiti e faringiti) spesso ci costringono a stare rintanati sotto le coperte: ma, dopo le terapie mediche e la fine dei sintomi come febbre o tosse, tornare in piena forma non è sempre facile.

Infatti, sia le patologie in sè stesse che i farmaci assunti per curarle (come gli antibiotici) vanno a incidere sull’equilibrio complessivo del nostro organismo e aumentano la produzione di tossine.

Da qui la necessità di disintossicarsi da questo eccesso di tossine: e per depurarsi e rimettersi in forma dall’influenza la soluzione migliore è quella di partire dalla tavola.
Depurarsi a tavola: scegliere gli alimenti giusti

Dopo un episodio influenzale (e le cure farmaceutiche) è importante porre la massima attenzione sulla qualità degli alimenti compresi nella dieta: infatti è normale sentirsi privi di energie e spesso anche inappetenti. Anche le difficoltà digestive sono tipiche del periodo di convalescenza. Vediamo come affrontare questi diversi problemi.
I cibi per ricaricarsi

Il fatto di sentirsi stanchi non vuole dire che sia utile gettarsi su alimenti troppo ricchi di zuccheri, grassi o conservanti: il nostro organismo ha bisogno di alimenti sani, e non di “cibo-spazzatura“.

Per questo motivo la dieta per la convalescenza deve essere ricca di frutta e verdura fresche e di cereali integrali, importanti per il buon funzionamento del nostro intestino.

In particolare, può essere utile scegliere alimenti molto ricchi di vitamine del gruppo B: infatti 
l’assunzione di antibiotici causa spesso una carenza di questa vitamina, che possiamo integrare con le giuste scelte alimentari. In particolare dovremmo inserire nella nostra dieta:
riso integrale, frumento integrale e orzo;
arachidi e pinoli;
frutta secca: mandorle, noci e nocciole;
alcuni ortaggi quali cavolo, radicchio, asparagi e spinaci.

Poco appetito? Aiutiamo il nostro sistema digestivo


L’inappetenza e le difficoltà digestive sono un’altra conseguenza tipica degli stati influenzali e delle terapie farmacologiche: in particolare gli antibiotici intervengono alterando l’equilibrio della flora intestinale e diventa utile assumere alimenti ricchi di probiotici per ripristinarlo (come yogurt e alcuni ortaggi come i crauti).

Per combattere le difficoltà digestive abbiamo visto come esistano diverse erbe carminative in grado di aiutarci e come sia possibile utilizzare anche alcuni integratori che contengono queste sostanze (qui potete conoscere un prodotto composto di sole sostanze naturali).
Tisana al rosmarino: il jolly

La natura ci offre anche un’erba come il rosmarino di sapore gradevole, che ci può aiutare a digerire meglio e può rivelarsi anche un ottimo ricostituente: niente di meglio che provarla durante la convalescenza per avere un aiuto in più.

La preparazione è molto semplice: basta bollire 10 grammi di foglie di rosmarino essiccato in 200 ml di acqua per 15 minuti, filtrare ed è pronta per essere bevuta dopo i pasti principali.

Non dimenticatevi di aggiungere un cucchiaino di miele: un concentrato di energia naturale, che vi aiuterà a ripartire al meglio.


Polpette di broccoli




Ben ritrovati!!!


Nei giorni scorsi cercavo una ricetta sfiziosa ma leggera da proporre per cena a quel goloson edi mio marito! Non sapevo da dove partire... poi ho pensavo di fare delle polpette...come farle?


Apro il frigo e avevo un broccolo romanesco..."lo userò come contorno" , ho pensato. Una volta cotto invece ho cambiato idea: e se ci facessi delle polpette?


Insomma: queste polpette di broccoli sono state un successo!!


L'unica cosa è che ho dimenticato di fare le foto: una volta pronte sono finite in pochi minuti!


Potete usare sia il pangrattato che la farina di riso (per rendere le polpette ancora più leggere). Io ho usato il pangrattato, perchè lo avevo in casa.


Sono molto semplici da preparare, vedrete che successo!!


La foto che trovate l'ho presa da internet: più o meno questo è il risultato! Sentirete che sapore!!


Ingredienti:

1 broccolo romanesco (va bene anche quello siciliano)

pangrattato q.b. (o farina di riso q.b.)

sale

pepe

foglioline di basilico

1 uovo (facoltativo)


Pulire il broccolo dividendolo in cimette. Lavalo bene e metterlo a cuocere in una pentola con acqua fino ad ultimarne la cottura.



Una volta cotto il broccolo, mettere in una ciotola e schiacciarlo bene (io ho usato uno schiacciapatate "manuale"). Unire sale, pepe, l'uovo (se volete) e il pangrattato (o farina di riso), fino a raggiungere la consistenza desiderata per formare delle polpette.



Le polpette devono essere più o meno grandi come una noce.



Potete metterle in forno condendole con un filo d'olio a 200 gradi per 15/20 minuti o comunque fino a cottura desiderata, oppure in padella.



Buon appetito!!!


Foto presa da www.verdepeperone.it

giovedì 20 febbraio 2014

Depurare la mente e dire addio al cattivo umore




Spesso la stagione invernale si accompagna con un peggioramento del nostro umore: le cause sono molte e ci portano spesso a problemi del sonno e stati di ansia. Con i rimedi naturali e un aiuto dalla tavola possiamo fare molto per depurare la mente e ritrovare il buon umore

Il cattivo tempo, le poche ore di luce del sole, lo stress del lavoro: in queste situazioni ci ritroviamo tutti in inverno (soprattutto in una “stagione delle piogge” come si sta rivelando quella in corso) e le conseguenze le conosciamo fin troppo bene. Dormiamo male (o non dormiamo affatto), siamo sempre stanchi e ogni problema quotidiano, anche se piccolo, aumenta la nostra ansia.

Stop: questo “serpente che si morde la coda” può essere combattuto in modo efficace, senza ricorrere a sostanza chimiche. La cura dell’alimentazione , uno stile di vita attivo e qualche trucco per coccolarci possono farci ritrovare il nostro buon umore e il nostro equilibrio psico-fisico, in modo del tutto naturale.
Depurare il corpo per depurare la mente

Avere un sistema di eliminazione delle tossine è molto importante anche ai fini del nostro umore: in effetti, se il nostro organismo funziona bene e riesce a eliminare in modo efficace le tossine che si accumulano al suo interno, la buona salute è spesso assicurata (qui puoi trovare diversi consigli sulle più efficaci tecniche di depurazione). E la buona salute è uno degli elementi più importanti per determinare il nostro umore.
Ritrovare il buon umore: cominciamo dalla tavola

Una dieta depurativa può essere il punto di partenza per migliorare il nostro umore: e aggiungere alcuni particolare alimenti può essere un aiuto in più. Vediamo quali:
banane, cereali integrali, legumi e cioccolato: che contengono magnesio, utile per vincere la stanchezza sia fisica che mentale;
latte e yogurt: grazie al triptofano possono aumentare naturalmente la produzione di serotonina (e quindi la sensazione di benessere);
miele: è molto ricco di vitamina B12 che può aiutare a vincere l’insonnia.

Non è difficile inserire questi alimenti nella nostra dieta quotidiana: basta per esempio preparare una macedonia di frutta mista e dolcificarla con il miele, oppure scegliere un ortaggio (magari diverso ogni giorno) e utilizzarlo come contorno.
Il paradosso dello zucchero

Anche lo zucchero può essere molto utile a migliorare il nostro umore: ma attenzione, se consumiamo zuccheri raffinati (il classico zucchero bianco) o industriali, rischiamo di ottenere l’effetto contrario. Infatti, dopo un’iniziale sensazione di benessere, si può riscontrare un picco della glicemia, cui consegue la produzione di insulina e un diffuso senso di stanchezza.

Molto più utile evitare gli alimenti confezionati e scegliere invece quelli naturalmente ricchi di zucchero (e di molte altre sostanze nutritive): avocado, ananas, banane, kiwi, prugne, frutta secca (come noci e arachidi), melanzane e pomodori.
Coccolare corpo e spirito

Anche uno stile di vita sano è molto importante per il nostro umore: evitare il fumo, non esagera con alcol e caffè e cercare di praticare un‘attività fisica costante possono essere delle pratiche molto utili.

E anche dedicare un po’ di tempo solo a noi stessi è una vera e propria terapia per il buon umore: dopo qualche “coccola” ci troveremo di nuovo pronti a sorridere alla vita.


Intossicazione da farmaci: dalla cura alla malattia





I farmaci sono necessari: molte patologie che danneggiano la salute possono essere curate in modo efficace attraverso i farmaci. Ma questo non vuole dire che l’utilizzo dei farmaci sia esente da rischi

E l’intossicazione da farmaci è uno di questi rischi, uno dei più comuni e a cui è giusto porre molta attenzione.

In un altro articolo avevo già parlato di tecniche per depurarsi dai farmaci, ora vediamo cosa poter fare quando temiamo un’ intossicazione da farmaci.

Intossicazione da farmaci bersaglio numero uno : il fegato.

È vero che il nostro organismo è composto da una serie diversa di “parti” (gli organi, appunto), ognuno deputato a svolgere una precisa funzione. Ma è altrettanto vero che l’insieme di queste funzione garantisce la nostra buona salute.

E in questo insieme il fegato svolge una funzione di primaria importanza: quella di “filtro”, avendo il compito, fra gli altri, di rimuovere le tossine dal sangue, cioè di depurare l’organismo.

Ma il fegato rischia di essere anche la prima “vittima” di un’intossicazione da farmaci.

Qua trovi un tutorial gratuito passo passo per la disintossicazione del fegato.


Intossicazione da farmaci, alcuni insoliti sospetti

Fra le cause più comuni di intossicazione da farmaci la più diffusa e più banale è quella causata dal sovradosaggio di paracetamolo infatti questo farmaco, comunemente usato come antipiretico e antidolorifico, in caso di assunzione di quantità superiori a quelle prescritte, è fra le prime cause di intossicazione del fegato.

Anche per questo motivo è importante utilizzare preferibilmente rimedi naturali nei casi dei sintomi meno gravi di stati febbrili o dolorosi, in modo che l’organismo si depuri in modo naturale senza l’assunzione di sostanze che rischiano di essere nocive.



Fonte: http://www.depurarsi.com/intossicazione-da-farmaci-dalla-cura-alla-malattia/

L'educazione a una sana e corretta alimentazione parte dai banchi di scuola



Roma, 18 feb. (Adnkronos) - Il lavoro di sensibilizzazione al diritto al cibo e di educazione a una sana e corretta alimentazione parte dai banchi di scuola. Prodotti sostenibili, dal punto di vista sociale e ambientale; cibi sani, locali e di stagione, preferibilmente biologici; zero sprechi ; una mensa trasparente, dove bambini e genitori sono i veri protagonisti: è questa la ricetta di ActionAid per una mensa scolastica sostenibile.




In Italia il 50% dei bambini con meno di 14 anni mangia in una mensa scolastica; in media ogni studente consuma circa 2.000 pasti (dati FIPE) a mensa nel corso del ciclo scolastico obbligatorio; vanno aggiunte le merende fornite sempre dagli istituti. A scuola si consumano 380 milioni di pasti ogni anno, oltre due milioni di pasti al giorno, con un fatturato pari a 1,3 miliardi di euro l'anno (dati Rapporto annuale FIPE-ANGEM 2011) e sono 15 le maggiori aziende che forniscono circa la metà dei pasti nelle mense di tutta Italia (dati Bio Bank).



''Per ActionAid, migliorare la ristorazione scolastica è un'occasione da non perdere - spiega Marco De Ponte, Segretario Generale di ActionAid - perché consente di stimolare le istituzioni a promuovere il diritto a un cibo sostenibile e di lavorare con famiglie, bambini e insegnanti; iniziare a parlare di sostenibilità partendo proprio dalle scuole significa costruire una generazione di consumatori consapevoli, che decideranno di alimentarsi in modo sano e allo stesso tempo saranno più attivi nel promuovere un sistema di produzione e distribuzione del cibo più giusto.



La mensa che vogliamo è una mensa che utilizza prodotti sani, a basso impatto ambientale, preferibilmente biologici, senza OGM, stagionali e, dove possibile, prodotti localmente in modo da ridurre il numero di passaggi tra produttori e consumatori. In Italia assistiamo a segnali positivi: le mense scolastiche biologiche sono aumentate in 5 anni di circa il 50% - prosegue De Ponte - ma rimangono forti disuguaglianze tra Nord e Sud Italia.''



Consumo consapevole, riferisce ActionAid, significa anche riduzione degli sprechi e dei rifiuti: secondo alcune rilevazioni a cura di Nomisma/Pentapolis del 2013, circa il 10% dei pasti serviti nelle mense scolastiche (circa 87mila tonnellate di cibo) sono eccedenze, delle quali l'85% è totalmente sprecato. Ridurre lo spreco gioca quindi un ruolo fondamentale verso l'utilizzo di cibi di qualità; nelle mense, infatti, il costo della componente ''cibo'' è circa 1/3 del totale di un pasto, che in media costa 4 euro e 50 centesimi. Per contenere l'aumento di prezzo che l'introduzione di cibi bio può comportare si possono ridurre sprechi e costi energetici, cioè le altre componenti che fanno il prezzo totale di un pasto.


Gli alimenti che contengono Vitamina D


lunedì 10 febbraio 2014

Guarire con l' "auto-cura": alimentazione, meditazione, omeopatia, agopuntura



ROMA – Guarire con l’auto-cura, dall’alimentazione sana e l’attività fisica a pratiche come l’omeopatia e l’agopuntura. In Italia il si affidano alle medicinecomplementari circa il 20% dei pazienti adulti, anche se il 73% di questi spiega di usarle insieme alla medicina tradizionale, e il 10% di bambini e ragazzi fino ai 14 anni.

Quali sono le pratiche di auto-cura? In primis c’è unostile di vita più sano, dove alleate preziosi sono gli alimenti considerati terapeutici come le nocciole, i broccoli, il pesce e il vino rosso, che tra omega 3 e antiossidanti aiutano il sistema cardiocircolatorio. Ovviamente anche l’attività fisica se usata in modo costante rimane un ottimo strumento per preservare la salute, soprattutto negli anziani e nei malati cronici.

Esistono poi le medicine complementari, che in Italia vantano in totale 16mila medici. Di questi 12mila praticano regolarmente l’omeopatia, mentre sono 3mila quelli che praticano l’agopuntura e mille quelli che si occupano di fitoterapia. Tre medicine alternative che puntano soprattutto a combattere le patologie acute e le sindromi di dolore.

Michele Bocci per Repubblica chiede a Fabrizio Benedetti, professore di Torino, di spiegare alcuneauto-cure, in particolare l’effetto placebo, cioè quando prendendo una semplice mentina si ottengono gli stessi risultati di un farmaco:


«Ci sono studi che dimostrano come il 75 per cento dell’effetto antidepressivo deriva da questo fattore. Ma le percentuali di efficacia sono alte anche se viene confrontato a medicinali per il dolore, per i disordini del movimento, per il morbo di Parkinson e per i problemi del sistema immunitario ed endocrino».

Il placebo, spiega Benedetti, è un meccanismo di tipo psicologico e sociale:


«L’aspettativa di un beneficio mette il cervello in un determinato stato, inibisce il dolore, migliora la performance motoria. Per certi versi si tratta di un inganno per far agire i neuroni».

Esistono poi la meditazione e il neurofeedback, di cui a Repubblica parla lo psichiatra bolognese Alberto Chiesa:


«È stato visto che otto settimane di meditazione riducono l’attivazione dell’amigdala, una parte del cervello che risponde prepotentemente agli stimoli di rabbia, paura, ansia, desiderio incontrollato. Inoltre si sviluppa l’attività della corteccia prefrontale, deputata alla gestione in tempo reale delle emozioni».

La meditazione si rivela importante per ridurre stress e ansia, agendo così direttamente anche sul nostro sistema immunitario


«In generale queste persone sono più stabili, e questa pratica infatti aiuta anche contro le dipendenze». Il neurofeedback invece è utilizzato per deficit di attenzione, iperattività, dolori cronici, insonnia e stress.

Per deficit di attenzione, iperattività e dolori cronici invece si usa il neurofeedback, una specie di “specchio” della mente, spiega Daniela Palomba, professore di psicologia a Padova:


«E’ un po’ come imparare a camminare: la persona deve cavarsela da sola e capire come agire sulle varie fasi encefalografiche, quella rilassata, quella vigile e così via».

Con o senza medicinali, il corpo dimostra in alcune occasioni di avere la capacità di curarsi da solo, principio che è alla base delle medicine complementari, spiega Sonia Baccetti, dirigente del “Fior di prugna” di Campi Bisenzio (Firenze), il primo ambulatorio pubblico di agopuntura e fitoterapia in Italia:


«Se vai dall’omeopata o dall’agopuntore ti chiederanno di fare attenzione agli stili di vita. Le nostre sono medicine curative e preventive, e agiscono anche attraverso la psiche. Partono cioè dal potere dell’organismo di affrontare i problemi di salute da solo. Ma aggiungono anche altro: la fitoterapia punta sui principi attivi delle erbe e l’agopuntura stimola zone dell’organismoattraverso gli aghi».

Fonte: http://www.blitzquotidiano.it/salute/curarsi-da-soli-ecco-come-alimentazione-meditazione-omeopatia-agopuntura-1786820/

Alimentazione Sana: perchè è importante una dieta disintossicante




Per stare bene ed in salute occorre che periodicamente praticassimo una dieta disintossicante, per depurare il nostro corpo da tutte le tossine accumulate nel tempo, a causa di alimenti non proprio sani. Cardini di questa dieta sono l’acqua e l’esercizio fisico. Per diminuire di peso, il nostro organismo deve funzionare correttamente e in questo senso l’idratazione svolge un ruolo importante. Il 60% del nostro corpo è composto di acqua. Questa proporzione deve mantenersi affinché tutte le funzioni organiche si sviluppino normalmente.


Dieta Disintossicante


L’acqua, con o senza gas, non apporta calorie. Molte persone non gradiscono l’acqua e non bevono l’acqua naturale, bensì quella gasata, perciò è importante specificare questa distinzione. Inoltre l’aggiunta di gas può dare maggiore sazietà e quindi limitare la loro assunzione. Quindi può essere controproducente perché le persone sono portate a bere meno liquidi di quello che necessitano.
Sappiamo che praticare esercizio fisico fa bene. Inoltre favorisce la sudorazione, il che favorisce la perdita di liquidi. Questa condizione aumenta se la temperatura e l’umidità dell’ambiente circostante sono elevati. Affinché il meccanismo di termoregolazione (che permette di mantenere una temperatura corporea adeguata) funzioni correttamente è necessario che la quantità del liquido che si perde sotto forma di sudore sia recuperata. Dobbiamo quindi recuperare il sudore perso perché il nostro corpo mantenga la stessa temperatura. Il miglior consiglio è bere un bicchiere di acqua ogni 15-20 minuiti di attività.
Cosa mangiare o bere prima o durante l’attività fisica è un qualcosa che tutti quelli che esercitano attività fisica dovrebbero sapere. Il nostro corpo necessiterebbe di 1 cc. di acqua per ogni caloria che assumiamo. Quindi se ingeriamo 2000 calorie, necessiteremo di 2 litri di acqua. Inoltre dobbiamo sommare anche i liquidi persi in aggiunta, dovuti alle attività fisiche.
Le bibite sportive, quelle integrate con sali minerali, devono prendersi in considerazione quando l’intensità dell’allenamento lo richiedono.
In generale, per una dieta disintossicante, è bene ricordare che:
-          È preferibile bere acqua naturale o minerale;
-          Avere sempre una bottiglia di acqua con se, anche a lavoro, e berne una intera prima di mezzogiorno;
-          Dividere la quantità giornaliera di acqua (2 litri) in bottiglie da mezzo litro, così sarà più facile organizzarsi; in questo modo bere due litri non ci sembrerà un “duro lavoro”;
-          Idratarsi prima di avere sete, perché quando abbiamo sete significa che siamo già disidratati;
-          Bere una maggiore quantità di acqua al di fuori dei pasti poiché l’acqua durante i pasti rende più lenta la digestione;
-          Non contare nei due litri le infusioni ed i the, che costituiscono degli extra;
-          È bene bere acqua a temperatura ambiente o fresca ma non troppo fredda, giacché potrebbe causare uno shock termico allo stomaco.

Ricetta vegetariana: Burger di lenticchie



Buongiorno amici!

Ho trovato questa gustosa ricetta e credo che la proverò nei prossimi giorni!



Ingredienti:

180 gr di lenticchie
1 uovo
paprika dolce
70 gr di pan grattato
sale integrale
pepe (opzionale)


Procedimento:

Mettere a mollo le lenticchie per un paio d’ore, successivamente cuocerle semplicemente con acqua e sale, a fuoco dolce per il tempo necessario.

Una volta pronte le lenticchie scolarle e lasciar raffreddare, frullarle in un frullatore con tutti gli altri ingredienti. Formare degli hamburger con le mani che passeremo nel pan grattato, mettere in frigo fino al momento della cottura.

Cuocere gli hamburger su una griglia, oppure in una padella leggermente unta d’olio da entrambi i lati, oppure una padella anti aderente.

Vedrete che all’aspetto sembreranno quasi quelli di carne, il vostro burger di lenticchie è finalmente pronto!

Accompagnare a qualche salsina, io ho usato la salsa ketchup ed una salsa agli spinaci.

Perchè non provarle oggi a pranzo?!


Buon appetito!!!!

giovedì 6 febbraio 2014

Alimentazione sana: una buona colazione allontana il rischio di sindrome metabolica



Fare una colazione bilanciata è senza dubbio una delle più importanti regole per un'alimentazione sana. A sottolinearlo sono stati i membri dell'Università di Umea, in Svezia, che attraverso una ricerca avrebbero dimostrato che chi fa una colazione scarsa in giovane età, corre maggiori rischi di andare incontro alla sindrome metabolica, in età adulta. Per giungere a tale conclusione, gli esperti avrebbero preso in esame un campione di dati raccolti da un team di ricerca nel 1981, su tutti gli studenti della città di Luleå (in Norvegia),. I dati sono stati raccolti sui volontari dell'età di 9 anni, ed a tutti loro era stato chiesto di descrivere il tipo di colazione che facevano.



Dopodiché, gli esperti avrebbero analizzato le attuali condizioni di salute dei volontari, a distanza di 27 anni. Il tutto, tenendo in considerazione lo stile di vita dei volontari, i differenti fattori socio economici, e quant'altro.

Ebbene, stando a quanto emerso chiaramente dalle analisi, pare che chi faceva una colazione scarsa 27 anni fa, avrebbe registrato un'incidenza del 68% maggiore di sindrome metabolica in età adulta. Uno studio del genere conferma quanto sia importante che i bambini, i ragazzi, ed anche gli adulti, prestino la giusta importanza alla colazione.



"Sono necessari ulteriori studi al fine di poter comprendere i meccanismi coinvolti nella connessione tra la colazione scarsa e la sindrome metabolica, - spiegano giustamente gli autori della ricerca - ma i nostri risultati e quelli di diversi studi precedenti suggeriscono che una misera colazione può avere un effetto negativo sulla regolazione dello zucchero nel sangue".


La dieta ispirata al Metodo Kousmine



La dieta ispirata al metodo Kousmine ha un duplice vantaggio: fa dimagrire e migliora il sistema immunitario rafforzando lo stato di salute generale dell'individuo. Non è assolutamente da intendere come una terapia alternativa o come la cura per tumori ma predispone il corpo ad una risposta immunitaria ottimale e quindi diminuisce il rischio di ammalarsi.

Il principio base del metodo Kousmine (dal nome della dottoressa che ne ha formulato i principi cardine) può essere riassunto nel famoso detto popolare: "colazione da re, pranzo da principe e cena da povero".

Il menù giornaliero tipo prevede infatti che acolazione si consumi la crema Budwig, facile da preparare anche in casa seguendo le istruzioni. Questo composto deve contenere vitamina F, vitamine e zuccheri semplici della frutta più le auxine e i carboidrati dei cereali integrali crudi.

Il pranzo si inizia con le verdure (anche la frutta va consumata prima di sedersi a tavola o per merenda e mai dopo i pasti perché rallenta la digestione). Via libera ai legumi. Proteine della carne da consumare con moderazione, preferibilmente bianche. No ai latticini: è ammesso solo formaggio molto magro saltuariamente (ad esempio ricotta con grassi inferiori all'8%).

La cena deve limitarsi a verdure crude e zuppe di cereali, verdure o legumi; se non si ha particolarmente appetito va benissimo anche uno yogurt magro o della frutta, soprattutto per chi ha problemi digestivi. La cena comunque va fatta almeno due o tre ore prima di coricarsi.

mercoledì 5 febbraio 2014

Insalata di finocchi e cipolle



Questo è un contorno veloce e saporito, i finocchi e cipolle in padella sono arricchiti dalle olive nere e conditi con olio extravergine di oliva.



Ingredienti per 4 persone:


2 finocchi medi e teneri
1 cipolla rossa di tropea
100 gr di olive nere al forno
rametti di rosmarino
1 arancia (facoltativa)
pepe (facoltativo)
sale
olio e.v.o.


Preparazione:


Pulite la cipolla rossa, tagliatela a spicchi e fatela appassire in una padella a fuoco basso con un filo di olio e.v.o.
Nel frattempo mondate i finocchi, togliete la parte più esterna e fateli a spicchi non troppo piccoli.
Aggiungeteli in padella con le cipolle insieme ad un mestolo d’acqua, aggiustate di sale e coprite con il coperchio.
Lasciate cuocere per dieci minuti, poi aggiungete un rametto di rosmarino intero e le olive nere.
Mescolate gli ingredienti e terminate la cottura col coperchio per almeno altri dieci minuti.
Quando i finocchi saranno cotti togliete il coperchio e alzate la fiamma, per far evaporare il liquido rimasto sul fondo.
Terminata la cottura togliete dal fuoco e servite i finocchi e cipolle caldissimi in tavola!



Buon Appetito!


Foto:sciroppodimirtilliepiccoliequilibri.blogspot.com

Usiamo i detersivi biologici per fare le pulizie!



Ormai il bio è una realtà che per fortuna sta riguardando diversi ambiti della nostra vita. L’utilizzo di prodotti completamente naturali può aiutarci anche nelle faccende domestiche, detergenti biologici, ecologici e fai da te possono tranquillamente sostituire i detersivi tradizionali inquinanti e spesso dannosi per la nostra salute.



I detersivi biologici, al posto delle sostanze sbiancanti e dei tensioattivi di sintesi contengono molecole naturali biodegradabili, come percarbonato di sodio e tensioattivi prodotti con grassi vegetali o animali biologici. Queste sostanze hanno lo stesso meccanismod’azione di quelle presenti nei detergenti tradizionali, si attaccano allo sporco per rimuoverlo, ma non inquinano e non sono nocive per l’organismo.

L’unico contro di questi detergenti biologici è che non sono facili da reperire. Si possono acquistare in negozi specializzati in prodotti bio o su internet. Nei supermercati invece, è possibile trovare i detergenti ecologici, che riportano il logo Ecolabel. Non vanno confusi con i detersivi biologici, ma sono comunque un buon compromesso rispetto ai detersivi convenzionali. Il loro vantaggio è di avere un basso impatto ambientale, una buona qualità di lavaggio e un prezzo accessibile.

Un’altra pratica corretta è quella di utilizzare detersivi alla spina. Ci sono punti vendita presso i quali ci si può portare da casa il recipiente, acquistare il quantitativo di detersivo che serve e fare delle successive ricariche. In questo modo si riducono notevolmente gli imballaggi da smaltire e si risparmia anche.


Molto interessanti sono le soluzioni fai da te, con ingredienti che si possono anche facilmente trovare a casa. Il bicarbonato, per esempio, mescolato all’acqua è ottimo per sbiancare le tende prima del lavaggio, circa 100 gr per litro d’acqua. Rimedio perfetto anche per pulire i sanitari.

Il bicarbonato usato a secco può essere sparso sui tappeti in fibra acrilica, si fa passare qualche ora e poi si aspira con l’aspirapolvere, questo procedimento aiuta a ravvivarne i colori. Lo stesso procedimento è ottimo per materassi e trapunte in cotone o fibra sintetica.

Per sgrassare, igienizzare e lucidare è perfetta una soluzione composta da un bicchiere di aceto bianco in due litri d’acqua. Un rimedio ideale per lavare pavimentiin grès, lampadari in vetro, o cristallo, le piastrelle, il forno, il frigorifero e la dispensa.



Come anticalcare multiuso, anche per la lavastoviglie, si può utilizzare l’acido citrico, si acquista in polvere nei negozi di fertilizzanti e giardinaggio, se ne sciolgono 20 grammi ogni 100 di acqua distillata tiepida.

Per lucidare le piante si può utilizzare della glicerina vegetale, mentre l’acqua ossigenata al 10% è molto efficace per pulire le fughe tra le piastrelle.

Una curiosità è l’uso delle palline da tennis. Due palline da tennis nel cestello della lavatrice (fino a 50 gradi non stingono) hanno un’azione districante e di sfregamento, permettendo al detergente di penetrare meglio nelle fibre.

Alimentazione sana: gli "iper" poteri della natura





I rischi di una cattiva alimentazione.

I rischi di una cattiva alimentazione non sono solo legati al peso e all’aspetto fisico ma si ripercuotono pesantemente sulla tua salute fisica e mentale e possono influire sulla durata della tua vita.

Il “Center for Disease Control and Prevention (CDC) ha annotato nel suo rapporto del 2007 “The State of Aging and Health in America”, che 3 stili di vita sbagliati sono la causa di un terzo delle morti negli Stati Uniti, questi sono: cattiva alimentazione, inattività e fumo.


Continuando la lettura di questo articolo scoprirai come un’alimentazione sana potrà aiutarti a:


Avere più energia e vitalità
Rallentare l’invecchiamento
Ridurre il rischio di malattie


Il cibo che mangi può essere la forma di medicina più sicura e potente o la più lenta forma di veleno. A. Wigmore




Gli IperPoteri dei Supercibi per una super salute.



I Supercibi sono una speciale categoria di alimenti che si trovano in natura. Sono una fonte superiore di antiossidanti e nutrienti essenziali.
Il termine “superfood” è stato coniato nel 2004 dal Dr Steven Pratt, autore di “Superfoods Rx: fourteen foods that will change your life”.


1) Mangia SUPER VERDURE.

Gli alimenti a foglia verde sono ottimi per la tua salute, infatti hanno la più alta concentrazione di nutrienti facilmente digeribili, combinazioni di grassi, vitamine e minerali per proteggere e difendere il corpo. Contengono un’ampia gamma di sostanze benefiche incluse le proteine e batteri buoni che aiutano a rinforzare i muscoli e i tessuti, proteggono il tuo sistema digerente da disturbi e malattie aiutandolo a funzionare più efficacemente.

Le super-verdure sono estremamente ricche di pigmenti di clorofilla che donano alle piante il colore verde e che rendono la vita sulla terra possibile. L’ossigeno che respiriamo proviene infatti dalla clorofilla presente nelle piante, in altre parole senza clorofilla non ci sarebbe vita.

La struttura molecolare della clorofilla è molto simile a quella del sangue umano con un’eccezione: l’elemento centrale nella clorofilla è il magnesio mentre quello del sangue è il ferro. Alcuni studi sostengono che la clorofilla abbia la capacità di rilasciare il magnesio e assorbire il ferro trasformandosi così in emoglobina. In questo modo si ha un aumento dei livelli di emoglobina nel sangue e ciò comporta una maggior ossigenazione nel sangue.

Erba di grano.

L’erba di grano è composta di giovani germogli di erba di grano, contiene glutine di grano e secondo molti professionisti della salute ha proprietà guaritrici. Questo per la sua alta concentrazione di clorofilla, vitamine, minerali ed enzimi. L’erba di grano è solitamente consumata in formato di succo o in polvere. È stato clinicamente provato che l’erba di grano aiuti a guarire coliti ulcerose e offra speranza alle pazienti in chemioterapia per un cancro al seno.

Nell’aprile 2002 Scandinavian Journal of Gastroenterology ha riportato uno studio in cui ai pazienti a cui era stata diagnosticata una colite ulcerosa distale attiva assumevano 100 cc di succo d’erba di grano oppure una soluzione placebo per un mese. I partecipanti tenevano un diario, mentre i medici esaminavano ogni cambiamento nei pazienti.

Delle persone che hanno completato lo studio mostrarono tutti una significativa riduzione del disturbo. I ricercatori ipotizzarono che queste capacità guaritrici fossero dovute alle proprietà antiossidanti contenute nel succo di erba di grano.

Erba di orzo.



La scoperta degli straordinari poteri dell’erba d’orzo va attribuita allo scienziato giapponese Yoshihide Hagiwara, laureato in medicina e in farmacia. Dopo molti anni di ricerca e lo studio di più di 200 piante concluse che i giovani germogli di erba d’orzo sono “uno dei cibi più nutrienti bilanciati presenti in natura” e “il cibo ideale per l’umanità”.

Le sue ricerche hanno dimostrato come l’erba d’orzo contenga più calcio di quello contenuto nel latte di mucca, 5 volte più ferro degli spinaci e 7 volte più vitamina C del succo d’arancia. Inoltre contiene specifici antiossidanti molto efficaci (come il SOD). Contiene una buona dose di vitamina B12 che è molto importante in una dieta vegetariana. Con questo prodotto il Dr. Hagiwara nel 1982 ha vinto il “Pharmaceutical Meritorios Service Award”.

Personalmente faccio scorta dell’erba d’orzo originale del Dr.Hagiwara qui

Spirulina.



È una micro-alga di colore verde-azzurro coltivata da migliaia di anni dagli indigeni del Messico e dell’Africa. La spirulina è considerata dagli esperti della salute un super-alimento per via dell’alto contenuto di principi nutritivi. È una delle maggiori fonti di proteine sulla terra e contiene circa il 60% (51-71%) di proteine.

Diversi studi hanno dimostrato che questa micro-alga può aiutare a controllare i livelli di zucchero nel sangue rendendola un cibo eccellente per i diabetici, può essere usata come aiuto nelle diete dimagranti, contrasta i radicali liberi e i processi di invecchiamento.

Verdure a foglia verde.



Jill Nussinow (autrice di “The Veggie Queen”) ha affermato che “le verdure sono il cibo n.1 che dovresti mangiare regolarmente per migliorare la tua salute”. Questo perché le verdure fresche contengono elevate dosi di clorofilla, proteine facilmente digeribili, enzimi e un’ampia gamma di vitamine e minerali. Diversi studi confermano come le persone che hanno una dieta ricca di verdure a foglia verde corrano meno rischi di sviluppare problemi cardiaci, diabete e cancro.

Esempi di verdure a foglia verde sono: rucola, spinaci, tarassaco, cavolo riccio, crescione, prezzemolo, lattuga, indivia, cicoria, broccoli, cavolini di Bruxelles e germogli di senape. Braccio di Ferro aveva ragione! Uno studio svedese pubblicato recentemente su Journal of Physiology mostra come il nitrato contenuto negli spinaci ci renda più forti tonificando i muscoli.

Secondo alcuni studi i broccoli hanno proprietà antitumorali e proteggono dalle malattie cardiovascolari. I cavoletti di Bruxelles sono verdure crucifere della stessa famiglia dei cavoli. Sono piccolini ma hanno un alto valore nutritivo, infatti sono ricchi di vitamine A e C, folati, potassio e diversi studi ne confermano l’alto potere antitumorale.


2) Attingi al potere dei SUPER FRUTTI.

Frutta e noci hanno alti contenuti di anti-ossidanti che combattono i radicali liberi nel corpo. I radicali liberi sono, in parte, naturalmente presenti per il metabolismo tuttavia una quantità extra di essi può essere portata nel tuo corpo da fattori esterni come inquinamento, fumo di sigarette, radiazioni, cibi bruciati e fritti.

Quando una certa quantità di radicali liberi invade il tuo sistema immunitario cominciano a verificarsi dei problemi di salute. Questo è il caso in cui le proprietà antiossidanti dei superfrutti possono esserti utili per rafforzare il sistema immunitario e combattere i radicali liberi.

Bacche di Goji.



Crescono nelle valli protette della Mongolia e del Tibet. In Cina da più di 2000 anni queste bacche sono considerate un delizioso rimedio naturale per mantenere l’organismo in un buono stato di salute, tanto da meritarle il nome di “frutto della longevità“. Il goji è diventato sempre più famoso negli ultimi anni, anche grazie all’interesse prodotto dalle scoperte scientifiche sul loro ricco contenuto in nutrienti e antiossidanti.

Queste saporite bacche rosse sono una vera fonte di vitamina C, infatti a parità di peso contengono 500 volte più vitamina C ognuna di un’arancia e di ogni altro frutto. Inoltre, le bacche aumentano l’energia, combattono i radicali liberi responsabili dell’invecchiamento cellulare e sono un eccellente antiossidante.

Mirtilli selvatici.



Ricchi di fibre, vitamina C,B e flavonoidi che migliorano la funzione circolatoria e sostengono il sistema immunitario. I mirtilli hanno una delle più forti capacità antiossidanti per porzione, confrontati agli altri frutti di bosco.

Il ricercatore Ronald Prior usando la procedura ORAC (Oxygen Radical Absorbance Capacity ) trovò che una tazza di mirtilli selvaggi aveva più capacità antiossidanti rispetto a una porzione di mirtillo rosso, prugne, lamponi e anche mirtilli coltivati. Altri studi dimostrano che queste bacche aiutano a migliorare memoria e funzionamento cognitivo.

Noni.



Questo frutto è usato dai polinesiani come medicina rigenerante da più di 1500 anni. Diversi studi dimostrano le sorprendenti proprietà anti-batteriche di questo frutto. Il Noni contiene una moltitudine di vitamine, minerali, enzimi e fitonutrienti

Melograno.



Contiene un alto tasso di flavonoidi, delle sostanze antiossidanti che contrastano i radicali liberi responsabili dell’invecchiamento e di diverse malattie tra cui i tumori. Inoltre, questo frutto svolge una funzione protettiva sul sistema cardiocircolatorio e contrasta l’invecchiamento cellulare. Certo non è molto comodo da mangiare con tutti quei semini, però in commercio ci sono dei succhi molto buoni (io ne ho uno in frigo )


3) Acqua l’elisir di lunga vita.

Quanta acqua dovresti bere al giorno? Una semplice domanda dalla non altrettanto semplice risposta. Nel corso degli anni diversi studi hanno prodotto diverse raccomandazioni a tal proposito, ma in verità, il tuo bisogno d’acqua dipende da molti fattori, tra cui il tuo stato di salute, quanto sei attivo e il clima del posto in cui vivi.

Sebbene non esista un’unica formula uguale per tutti, saperne di più sulle necessità del tuo corpo per i liquidi ti aiuterà a stimare quant’acqua ti sarà necessaria ogni giorno.

Ogni giorno perdi un po’ d’acqua attraverso la respirazione, sudorazione, l’urina e movimenti dell’intestino. Perché il tuo corpo funzioni correttamente devi consumare bevande e mangiare cibi che contengano acqua.

8 tazze d’acqua al giorno?

Quasi sicuramente avrai sentito dire “bevi 8 tazze d’acqua al giorno” (cioè circa 1,9 litri) ma questo non è supportato da nessuna evidenza scientifica.

Invece, l’Istituto di Medicina Americano (Institute of Medicine) ha determinato che un adeguato consumo per gli uomini dovrebbe essere circa 3 litri (13 tazze) di acqua al giorno; mentre per le donne dovrebbe essere 2,2 litri (circa 9 tazze) al giorno.

Il potere del Tè verde

Uno studio pubblicato sull’ American Journal of Clinical Nutrition ha trovato che un regolare consumo di te verde, almeno 3 volte a settimana per più di 6 mesi, è associato con una riduzione del 17% del rischio di sviluppare tutti i tumori al tratto digerente.

Lo studio incluse circa 75,000 uomini di mezza età e donne iscritte allo Shanghai Women’s Health Study. Il follow-up fu 11 anni dopo. I tumori al tratto digerente furono fortemente ridotti dall’assunzione regolare di te verde (le donne che avevano fumato o bevuto alcol vennero escluse dallo studio).

Le donne che avevano consumato alte percentuali di te, bevendo 2 o 3 tazze al giorno, avevano ridotto il rischio del 21% e quelle che avevano bevuto te verde per almeno 20 anni avevano ridotto il rischio del 27%.


4) OMEGA-3 i grassi buoni

Esistono grassi cattivi e grassi buoni. I migliori grassi o oli sono quelli che contengono acidi grassi essenziali chiamati così perché senza essi moriremmo (il corpo non è in grado di fabbricarseli da sé e li deve quindi assumere tramite l’alimentazione). Questi acidi grassi sono raggruppati in 2 famiglie: omega-6 e omega3. Gli acidi grassi polinsaturi omega-6 abbassano i livelli plasmatici del colesterolo “cattivo”(LDL).

Questo beneficio, tuttavia, è in parte attenuato dal fatto che gli stessi acidi grassi omega-6 riducono anche il colesterolo “buono” HDL. Mentre gli omega-3 abbassano i livelli di trigliceridi e per questo motivo possiedono un’importante azione antitrombotica.

Sebbene abbiamo bisogno sia di omega-3 che di omega-6 sta diventando sempre più chiaro che un eccesso di omega-6 può avere conseguenze disastrose. Molti scienziati credono che la principale ragione per l’alta incidenza di disturbi cardiaci, ipertensione, diabete, obesità, invecchiamento precoce e alcune forme di cancro sia il profondo squilibrio tra il consumo di omega-6 e omega-3.

Studi recenti hanno trovato che un alto consumo di cibi ricchi di omega-3, come pesci e noci, è stato collegato a una riduzione del rischio di sviluppare Alzheimer. Un recente studio ha trovato che i pazienti con Alzheimer che assumevano supplementi ricchi di omega-3 sperimentavano un significativo miglioramento della loro qualità di vita.

Uno studio dell’Università di Pittsburg ha dimostrato come l’assunzione di acidi omega-3 con integratori a base di olio di pesce, in giovani adulti migliorasse le loro prestazioni nei test di memoria.



Dove trovo gli omega-3?
Semi di lino. Sono piccoli semi oleosi di colore marrone con alti valori salutari. Aiutano a combattere l’ipercolesterolemia e l’ipertensione.
Pesci d’acqua fredda: come tonno, salmone, sgombro, trota e sardine, pesci dalle carni grasse o oleose. Un modo per assumere gli omega-3 è attraverso integratori a base di olio di pesce (è però importante che questo sia di qualità opportuna, certificato IFOS, cioè particolarmente concentrato in acidi grassi omega-3 e purificato dai residui di metalli pesanti e altri contaminanti dei mari e degli oceani). Un olio di pesce sicuro, controllato e di facile reperibilità in Italia è l’Enerzona Omega3 RX.
Noci. Oltre agli omega-3 contengono grandi quantità di grassi insaturi che hanno la capacità di far abbassare i livelli del colesterolo cattivo (LDL) senza però ridurre quello buono. Un tipo particolare di noci dalle ottime proprietà nutritive, incluse vitamina B1, magnesio e grassi monoinsaturi sono: le noci di Macadamia. Queste noci sono oggetto di studi scientifici perché ritenute un vero e proprio elisir di lunga vita.

La principale componente dei semi di lino e dell’olio di noci è l’acido alfa-linolenico mentre gli acidi grassi predominanti nei pesci pesci d’acqua fredda e olio di pesce sono l’acido eicosapentaenoico (EPA) e l’acido docosaesaenoico (DHA).



Per concludere.

Possedere un buono stato di salute e vitalità è un requisito essenziale per una vita piena e appagante. Denaro, successo e possedimenti vari passano infatti in secondo piano quando manca il pilastro essenziale del benessere, la salute.

E questo è un ottimo motivo per integrare un’ alimentazione sana nel tuo percorso di crescita personale.


L'acidosi: stato pericoloso che può essere controllato



Controllo dell'acidità 



L'acidosi è una stato pericoloso del nostro organismo: crea stanchezza, stati infiammatori nei tessuti, sofferenza della mielina del sistema nervoso, aumento dei radicali liberi… Normalmente è sottovalutata, malgrado la gravità dei disturbi che può procurare. Il livello di acidità del nostro organismo va perciò tenuto sotto controllo.
Il metodo migliore è ilcontrollo dell'acidità delle urine, che può essere effettuato facilmente da chiunque. Basta procurarsi in farmacia un misuratore del pH (cartina di tornasole): sono venduti sotto forma di stiks (striscioline) o di rotolini di carta speciale (più economici). L'acidità si misura in tre momenti della giornata:
• seconda urina del mattino (quella dopo colazione)
• prima di pranzo
• prima di cena.
Basta staccare un pezzo di strisciolina dal rotolo e bagnarne la punta mentre si orina. La parte bagnata cambia colore: sulla scala colorata riportat sulla confezione si può rilevare il numero relativo e segnarlo sulla scheda che prepareremo (un modello può essere scaricato qui). La misurazione deve continuare per 10-15 giorni.
È essenziale per la salute del nostro organismo che il pH delle nostre urine non scenda sotto 7 (l'ideale sarebbe 7,3). Normalmente se l'alimentazione è equilibrata, l'acidità rientra nella norma, ma non sempre, perché le cause dell'acidificazione sono numerose:
a) l’assunzione eccessiva di alimenti acidificanti per tutti (proteine animali, cereali, legumi, zucchero, tè, caffè, alcol);
b) la carenza di oligoelementi e vitamine
c) le sostanze chelanti provenienti dall’inquinamento;
d) la scarsità di ossigenazione nei soggetti sedentari;
e) un’insufficienza funzionale endocrina;
f) il sovraffaticamento fisico;
g) disturbi degli organi emuntori (per es. insufficenza renale);
h) l’uso di farmaci di tipo chimico;
i) alcuni stati psicologici (collera, preoccupazione, paura, ecc.).

Occorre agire il più possibile contro tutti questi fattori. Se il pH rimane comunque basso (sotto il 7) occorre intervenire con un deacidificante: Per un intervento saltuario bastano il bicarbonato o il citrato di sodio (normalmente si usa un cucchiaino raso di bicarbonato o colmo di citrosodina una o due volte al giorno, a metà mattino e prima di coricarsi, comunque almeno due ore dopo i pasti o un'ora prima). Se il problema dovesse prolungarsi occorre usare un deacidificante con basso contenuto di sodio, come il Basenpulver (Pascoe) o l'erbasit.
Ma, lo ripeto, occorre evitare di pensare che basti correggere l'acidità con un deacidificante: l'acidità delle urine è sintomo di uno squilibrio quasi sempre alimentare. Bisogna quindi innanzi tuttocorreggere l'alimentazione con una dieta più equilibrata. Ecco una tabella di sostanze acidificanti, neutre o deacidificanti che vi può aiutare a correggere l'alimentazione. Non occorre (anzi non si deve) eliminare tutte le sostanze acidificanti della prima colonna, ma solo equilibrarle con le altre, eliminando le più gravi (in neretto):




Ricordatevi che, come abbiamo già detto, occorre bere molto (anche durante i pasti, ma soprattutto lontano dai pasti): un litro e mezzo di acqua al giorno (due litri d'estate).


Fonte: https://www.facebook.com/notes/achille-daga/sm-lacidosi-è-pericolosa-allorganismo-crea-stanchezza-infiammazione-nei-tessuti-/490037947771801


http://www.metodokousmine.it/Nuovo/page0/page2/page2.html