mercoledì 5 febbraio 2014

L'acidosi: stato pericoloso che può essere controllato



Controllo dell'acidità 



L'acidosi è una stato pericoloso del nostro organismo: crea stanchezza, stati infiammatori nei tessuti, sofferenza della mielina del sistema nervoso, aumento dei radicali liberi… Normalmente è sottovalutata, malgrado la gravità dei disturbi che può procurare. Il livello di acidità del nostro organismo va perciò tenuto sotto controllo.
Il metodo migliore è ilcontrollo dell'acidità delle urine, che può essere effettuato facilmente da chiunque. Basta procurarsi in farmacia un misuratore del pH (cartina di tornasole): sono venduti sotto forma di stiks (striscioline) o di rotolini di carta speciale (più economici). L'acidità si misura in tre momenti della giornata:
• seconda urina del mattino (quella dopo colazione)
• prima di pranzo
• prima di cena.
Basta staccare un pezzo di strisciolina dal rotolo e bagnarne la punta mentre si orina. La parte bagnata cambia colore: sulla scala colorata riportat sulla confezione si può rilevare il numero relativo e segnarlo sulla scheda che prepareremo (un modello può essere scaricato qui). La misurazione deve continuare per 10-15 giorni.
È essenziale per la salute del nostro organismo che il pH delle nostre urine non scenda sotto 7 (l'ideale sarebbe 7,3). Normalmente se l'alimentazione è equilibrata, l'acidità rientra nella norma, ma non sempre, perché le cause dell'acidificazione sono numerose:
a) l’assunzione eccessiva di alimenti acidificanti per tutti (proteine animali, cereali, legumi, zucchero, tè, caffè, alcol);
b) la carenza di oligoelementi e vitamine
c) le sostanze chelanti provenienti dall’inquinamento;
d) la scarsità di ossigenazione nei soggetti sedentari;
e) un’insufficienza funzionale endocrina;
f) il sovraffaticamento fisico;
g) disturbi degli organi emuntori (per es. insufficenza renale);
h) l’uso di farmaci di tipo chimico;
i) alcuni stati psicologici (collera, preoccupazione, paura, ecc.).

Occorre agire il più possibile contro tutti questi fattori. Se il pH rimane comunque basso (sotto il 7) occorre intervenire con un deacidificante: Per un intervento saltuario bastano il bicarbonato o il citrato di sodio (normalmente si usa un cucchiaino raso di bicarbonato o colmo di citrosodina una o due volte al giorno, a metà mattino e prima di coricarsi, comunque almeno due ore dopo i pasti o un'ora prima). Se il problema dovesse prolungarsi occorre usare un deacidificante con basso contenuto di sodio, come il Basenpulver (Pascoe) o l'erbasit.
Ma, lo ripeto, occorre evitare di pensare che basti correggere l'acidità con un deacidificante: l'acidità delle urine è sintomo di uno squilibrio quasi sempre alimentare. Bisogna quindi innanzi tuttocorreggere l'alimentazione con una dieta più equilibrata. Ecco una tabella di sostanze acidificanti, neutre o deacidificanti che vi può aiutare a correggere l'alimentazione. Non occorre (anzi non si deve) eliminare tutte le sostanze acidificanti della prima colonna, ma solo equilibrarle con le altre, eliminando le più gravi (in neretto):




Ricordatevi che, come abbiamo già detto, occorre bere molto (anche durante i pasti, ma soprattutto lontano dai pasti): un litro e mezzo di acqua al giorno (due litri d'estate).


Fonte: https://www.facebook.com/notes/achille-daga/sm-lacidosi-è-pericolosa-allorganismo-crea-stanchezza-infiammazione-nei-tessuti-/490037947771801


http://www.metodokousmine.it/Nuovo/page0/page2/page2.html

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